Candeggina usata come diserbante: vantaggi, rischi e cosa sapere prima di usarla

In molte case, è comune cercare soluzioni rapide ed economiche per eliminare le erbacce in modo definitivo. Tra i vari rimedi che circolano, la candeggina come diserbante è spesso citata come uno di quei “rimedi della nonna”. Tuttavia, prima di decidere di usare la candeggina per il giardinaggio, è fondamentale essere consapevoli dei potenziali pericoli e considerare tutte le implicazioni per la salute delle piante e l’ambiente. Questo articolo esamina i meccanismi con cui opera la candeggina, i suoi vantaggi e rischi, e presenta alternative più sicure e sostenibili.

Come agisce la candeggina sulle piante infestanti?

La candeggina contiene un principio attivo chiamato ipoclorito di sodio, un composto chimico con proprietà disinfettanti e sbiancanti. Quando applicato sulle piante infestanti, l’ipoclorito di sodio agisce per contatto, penetrando rapidamente nel tessuto vegetale. Questo porta a un processo di disidratazione, che porta alla morte delle foglie e alla sequente necrosi della parte aerea della pianta. È importante notare che, a differenza di un erbicida sistemico, la candeggina non viene assorbita dalle radici, il che significa che la sua azione è limitata alle aree direttamente esposte.

I presunti vantaggi dell’usare la candeggina come diserbante

La tentazione di utilizzare la candeggina come diserbante risiede in vari motivi. Due dei principali attrattivi sono il costo contenuto e la facilità di reperimento. Può essere trovata in quasi tutte le case e non richiede acquisti costosi. Inoltre, l’azione della candeggina è molto rapida: gli effetti sono visibili in breve tempo, poiché le foglie delle erbacce iniziano a ingiallire e a morire quasi immediatamente dopo l’applicazione.

Tutti i rischi e gli svantaggi: perché è una pratica sconsigliata

Nonostante i vantaggi apparenti, l’uso della candeggina come diserbante comporta diversi rischi e svantaggi significativi. Di seguito, analizziamo le problematiche più importanti:

  • Danni permanenti al suolo: La candeggina nel terreno altera il pH del suolo e può sterilizzarlo, rendendolo inospitale non solo per le erbacce, ma anche per future piante desiderabili.
  • Pericolo per l’ecosistema del giardino: L’uso di candeggina uccide microrganismi benefici, lombrichi e insetti essenziali per la salute del suolo. Questi organismi giocano un ruolo critico nella fertilità del terreno e nell’ecosistema giardino.
  • Rischi per le piante desiderate: Il dilavamento della candeggina può trasportare la sostanza fino alle radici di alberi, siepi e fiori vicini, danneggiandoli o uccidendoli. Questa contaminazione può estendersi ben oltre l’area inizialmente trattata.
  • Contaminazione delle falde acquifere: Utilizzare candeggina in grandi quantità o vicino a corsi d’acqua può portare a inquinamento ambientale significativo, con conseguenze devastanti per l’ecosistema acquatico.
  • Pericoli per la salute: Non solo le piante e il suolo possono subire danni, ma anche le persone e gli animali domestici possono essere colpiti. La candeggina è irritante e può provocare problemi respiratori, irritazioni cutanee e altri disturbi in caso di contatto.

Alternative ecologiche e sicure alla candeggina

Data la lista dei problemi associati all’uso della candeggina, è consigliabile esplorare metodi alternativi più sicuri e ecologici. Ecco alcune suggerimenti:

  • Diserbo manuale: Sebbene possa essere laborioso, l’estirpare manualmente le erbacce è una delle tecniche più efficaci e sicure.
  • Acqua bollente: Versare acqua bollente sulle piante infestanti è un metodo immediato e che non comporta sostanze chimiche. La calore uccide rapidamente le erbacce.
  • Aceto: L’aceto contiene acido acetoico, che può essere efficace per uccidere le erbacce. Da utilizzare con attenzione, poiché può anche danneggiare piante desiderate se non applicato correttamente.
  • Pacciamatura: Questa pratica consiste nel coprire il suolo con materiali organici o inorganici per soffocare le infestanti e conservare l’umidità del suolo. È un metodo naturale e molto performante.
  • Diserbanti a base di acido pelargonico o acetico di origine naturale: Questi prodotti sono ecologici e possono rappresentare delle valide alternative al glifosato e ad altri diserbanti chimici.

Precauzioni indispensabili se decidi comunque di procedere

Se, nonostante i rischi, si decide di procedere con l’uso della candeggina, è cruciale adottare alcune precauzioni per ridurre al minimo i danni:

  • Utilizzare dispositivi di protezione individuale come guanti e occhiali per proteggere la pelle e gli occhi.
  • Diluire correttamente la soluzione di candeggina, evitando di utilizzare la sostanza pura.
  • Applicare la candeggina solo in modo mirato sulle piante infestanti, evitando il contatto con piante desiderate.
  • Scegliere una giornata senza vento e senza pioggia imminente per evitare che la sostanza si diffonda involontariamente.
  • Tenere lontani bambini e animali domestici dall’area trattata fino a completa evaporazione o assorbimento della sostanza.

Conclusioni: la candeggina è il diserbante giusto per te?

Ricapitolando, l’uso della candeggina come diserbante presenta evidenti rischi e danni a lungo termine che superano di gran lunga i benefici immediati. Dalla sterilizzazione del suolo alla morte di organismi benefici, i problemi associati sono significativi e spesso irreversibili. Pertanto, è opportuno considerare sempre alternative più sicure e ecologiche per proteggere il proprio giardino, la salute personale e quella dell’ambiente.

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